
Non dimenticare l'etica professionale
Nel cuore di Innsbruck, in Austria, si trova il laboratorio dentale "Inn-Keramik", dove un team composto da tre odontotecnici esperti, Christoph Zobler, Max Wörishofer e Harald Gritsch, collabora con successo da undici anni. Legga la 1° parte della nostra intervista con Christoph Zobler sulle opportunità e i limiti dell'odontotecnica digitale, sulla sicurezza nei processi di produzione e sull'etica professionale in ambito dentale.
Sig. Zobler, qual è la presenza del digitale nel vostro lavoro, e per quale motivo?
Christoph Zobler: Le tecnologie digitali sono ovunque in costante crescita e anche in odontotecnica non si può più ignorare tale tendenza. Per questo lavoriamo da tempo anche con processi digitali, ponendoci tuttavia alcuni limiti.
Quali sono questi limiti?
Christoph Zobler: Non c'è dubbio, il digitale è fantastico. Ma sinora non funziona ancora in tutti i settori – e comunque non in tutti i settori si ottengono gli stessi risultati. Per questo motivo, alcune fasi di lavorazione devono, o meglio dovrebbero, essere completate anche in modo analogico. Un paio di esempi: alcuni colleghi lavorano già completamente senza modelli, noi non ancora. Si tratta di una decisione consapevole. Dal momento che attribuiamo la massima importanza alla precisione, continuiamo a realizzare l'aspetto funzionale nell'articolatore in modo analogico. E anche al momento del controllo finale, operiamo ancora direttamente sul modello analogico, poiché la tecnica digitale non è ancora così sofisticata. Insomma, andiamo sul sicuro.
Nei restauri provenienti dal centro di fresatura procediamo sempre alla rifinitura manuale dei margini al microscopio, in modo da garantire l'esatta precisione dimensionale. Questo è l'unico modo per assicurare la massima qualità del margine gengivale. Di fatto, perfezioniamo manualmente ciò che le tecnologie digitali hanno già preparato in modo eccellente. Rispetto a un centro di fresatura, che deve rispettare determinate tolleranze per produrre in modo economicamente efficiente, noi sfruttiamo al meglio tutte le opportunità. In altre parole, affrontiamo in modo specifico il caso clinico applicando parametri e strategie di fresatura sviluppati individualmente, in modo da ottenere una precisione dimensionale perfetta. L'odontotecnica è e rimane un'arte artigianale.
Come vede il rapporto tra digitale e analogico in futuro?
Christoph Zobler: A mio parere, tutto sta nel combinare in modo intelligente le opportunità e i vantaggi di entrambe le modalità di lavoro. Una soluzione ibrida, per così dire.
Quando e in quali applicazioni la tecnologia CAD/CAM è la Sua prima scelta?
Christoph Zobler: Ad esempio quando devo utilizzare l'ossido di zirconio. Questo materiale può essere lavorato soltanto tramite tecnica di fresatura, così come anche altri materiali, ad es. il disilicato di litio IPS e.max. Anche la realizzazione di mascherine funzionali con il disco CAD Telio offre, a mio parere, un'ottima opportunità per creare un prodotto di altissima qualità.
Per quanto riguarda i materiali di rivestimento estetico – ad esempio IPS Style, IPS e.max o IPS d.SIGN – continuiamo ad affidarci a processi analogici. Presso il nostro laboratorio, le strutture in ossido di zirconio vengono rivestite con la tecnica di sovrapressatura, dunque con IPS e.max ZirPress. Riteniamo infatti che ciò ci consenta di implementare in modo più economico la procedura di ceratura funzionale in sequenza. Del resto, per motivi estetici anche l'ossido di zirconio completamente anatomico non è così richiesto, in quanto continuiamo a pretendere standard altissimi in termini di estetica. Dal punto di vista della scienza dei materiali, nei manufatti in ossido di zirconio completamente anatomico un problema è rappresentato dalla carente fluorescenza. In base alle mie conoscenze attuali, l'industria sta lavorando intensamente per trovare una soluzione. E potrebbe anche fornire i prodotti giusti entro breve tempo.
Quali sono gli aspetti a cui presta attenzione nella scelta dei materiali e dei procedimenti, per garantire la massima sicurezza dei processi e ottenere così i migliori risultati?
Christoph Zobler: Ritengo importante rimanere allineato. Mi spiego meglio: mi affido ad un unico produttore, ossia ai materiali e ai macchinari che mi consiglia, per ottenere processi perfettamente coordinati. Non faccio confusione. In questo modo ho il supporto del produttore, ben definito in termini giuridici. Posso contare sulla sicurezza dei processi e alla fine sono in grado di raggiungere una qualità ottimale. Finora ho ottenuto ottimi risultati.
A proposito di "etica": quanto è difficile conciliare la volontà di realizzare profitti e l'impegno a lavorare in modo etico?
Christoph Zobler: Non c'è dubbio, guadagnare è importante. Ma non dovrebbe trattarsi solo di questo. Noi odontotecnici abbiamo un'etica professionale, o dovremmo averne una. Talora ne sento la mancanza nel nostro settore. Tutti parlano infatti di risparmiare tempo e realizzare maggiori profitti, dimenticando, almeno così mi pare, che fino a prova contraria lavoriamo per le persone. Dovremmo tenerlo sempre ben presente. Ciò non riguarda soltanto noi, ma anche l'industria. Nel quadro della digitalizzazione – ovvero l'esternalizzazione delle tecnologie – gli odontotecnici hanno l'opportunità di elaborare un numero crescente di soluzioni per il paziente in collaborazione con l'odontoiatra. Si può così creare un nuovo campo di attività per l'odontotecnico, che deve essere naturalmente comunicato. Il profilo professionale è già oggi in fase di trasformazione, e continuerà a cambiare anche in futuro. La mia ambizione è non perdere di vista il livello qualitativo (qualità dei margini, aspetti funzionali) nella trasformazione digitale e sollecitare l'industria a non sacrificare tutto alla razionalizzazione. Quando si affrontano queste tematiche per un lungo periodo, si comprende quanto sia sensibile l'organo masticatorio umano e quanto tempo richieda dedicarsi a ogni singolo paziente.
Può fare un esempio?
Christoph Zobler: Mi pare che a volte ci si dimentichi, a torto, dell'importante tema dell'aspetto "funzionale". Non si tratta soltanto di realizzare restauri estetici, ma anche che essi funzionino bene una volta inseriti nella cavità orale del paziente. In caso contrario, anche il restauro meglio eseguito non serve a nulla. Per quanto riguarda il nostro laboratorio dentale "Inn-Keramik", continuiamo a porre particolare attenzione alla precisione dimensionale dei nostri manufatti nell'occlusione individuale dei pazienti. Ciò significa che i manufatti devono sempre essere personalizzati. In questo caso la produzione di serie non ha alcun senso. Ogni caso è unico nel suo genere, così come ogni persona. Per questo motivo non possiamo realizzare restauri dentali come se fossero, ad esempio, automobili, ossia alla catena di montaggio, tutti uguali tra loro.
Ritengo importante anche una buona interazione fra odontotecnico e odontoiatra orientata al paziente. Perché solo uniti riusciremo ad affrontare le sfide del futuro. Ogni parte deve fornire il proprio contributo. Il nostro know-how comune rimane irrinunciabile. Perché, alla fine, anche i migliori computer non sono esenti da limiti. Lasciateci quindi svolgere il nostro ruolo di partner esperti e, insieme, saremo in grado di fornire i migliori risultati ai pazienti!
La 2° parte della nostra intervista a Christoph Zobler sarà disponibile a breve! Si abboni alla newsletter del Odontotecnico Blog per essere informato su ogni nuovo articolo.
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IPS e.max, IPS Style e IPS d.SIGN sono marchi registrati di Ivoclar Vivadent AG. La disponibilità di alcuni prodotti può variare secondo il Paese.
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